Settimana della natura 2023

Sette giorni alla riscoperta del patrimonio naturalistico e culturale italiano, sette appuntamenti internazionali importanti e simbolici per rilanciare un turismo sostenibile, capace di spaziare dai beni culturali ai cibi locali, alla tutela dell’inestimabile patrimonio di biodiversità che rende l’Italia un Paese unico al mondo. E’ l’obiettivo della “Settimana della natura”, giunta alla quarta edizione, che si terrà dal 18 al 24 maggio.

Una settimana di appuntamenti, dunque, per vivere e conoscere la natura. Turismo culturale nei parchi, tutela della biodiversità, protezione delle api e delle tartarughe, salvaguardia del patrimonio naturalistico, sono i protagonisti di questi appuntamenti, che assumono un valore sempre più importante con la consapevolezza che ci siamo avvicinati ad un punto di non ritorno: non possiamo più continuare a maltrattare l’ambiente, non abbiamo un pianeta di riserva.

Giovedì 18 maggio: il primo appuntamento è con la “Giornata internazionale dei Musei”, con l’invito a trascorrere l’evento nei musei dei Parchi Italiani.

Sabato 20 maggio: si parlerà della salvaguardia degli insetti impollinatori, un tema al centro degli eventi previsti in occasione della “Giornata mondiale delle Api”.

Domenica 21 maggio: è indetta la “Giornata Europea della Rete Natura 2000”; sarà l’occasione per fare il punto sull’ampliamento della Rete Natura 2000, la più grande rete di aree protette al mondo, costituita da circa 27.000 siti terrestri e marini, che coprono oltre il 18% delle aree terrestri dell’Unione Europea e circa il 9% dei mari. Un sistema che svolge un ruolo essenziale nell’arrestare la perdita di biodiversità e che quest’anno compie trentun’anni: il 21 maggio 1992, l’Unione europea approvò la direttiva Habitat e il programma Life, suo importante strumento di attuazione tramite i numerosi progetti che consentono di proteggere e conoscere sempre meglio il nostro Paese.

Lunedì 22 maggio: è la volta della “Giornata Mondiale della Biodiversità”, un evento finalizzato a riconoscere il ruolo della natura per il nostro benessere e il nostro sviluppo.

La Giornata della Biodiversità è stata istituita dall’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) nel 2000, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della biodiversità e delle specie che popolano il nostro pianeta. La data del 22 maggio è stata scelta per coincidere con l’anniversario della firma della Convenzione sulla Diversità Biologica (CBD), il trattato internazionale firmato nel 1992 durante il Summit della Terra di Rio de Janeiro. La CBD è stata creata per promuovere la conservazione della biodiversità, l’uso sostenibile delle risorse naturali e l’equa distribuzione dei benefici derivanti dall’uso delle risorse genetiche.

Lo slogan della Giornata di quest’anno è “From Agreement to Action: Build Back Biodiversity” (“Dagli Accordi all’Azione: Ricostruire la Biodiversità“), per sottolineare ancora una volta la necessità di passare ad azioni concrete per mitigare la perdita di biodiversità dovuta ai cambiamenti climatici di origine antropica. L’obiettivo è stimolare in particolare alla riflessione pratica sui possibili scenari futuri facendo leva sul concetto di “ricostruzione”. Non basta salvaguardare e tutelare il patrimonio naturale degli ecosistemi, bisogna anche impegnarsi in una rigenerazione degli ambienti danneggiati o minacciati. La Giornata della Biodiversità è occasione per rinnovare l’impegno verso gli obiettivi della CBD e per ricordare l’importanza della biodiversità per la sopravvivenza della specie umana; una data particolarmente importante per l’Italia che, oltre a essere tra i Paesi europei con maggior ricchezza floristica e faunistica, è caratterizzata da elevatissimi tassi di endemismo, cioè dalla presenza di specie che vivono solo all’interno dei nostri confini italiani. Il che comporta una grande responsabilità.

Martedì 23 maggio: la “Giornata Mondiale delle Tartarughe” (World Turtle Day), istituita nel 2000 dall’Organizzazione non profit American Tortoise Rescue, ha l’intento di sensibilizzare sulle condizioni di questa specie e sullo stato degli habitat in cui vive, con lo scopo di promuovere il rispetto e le conoscenze su questi antichi rettili e la consapevolezza sul pericolo di estinzione di numerose specie e la scomparsa del loro habitat naturale in tutto il mondo. Quasi il 70% delle tartarughe è infatti in pericolo di estinzione; inquinamento, pesca e caccia le principali cause di questo sterminio incontrollato. Chiaramente sono tutte azioni derivate dall’uomo, ed è appunto l’uomo che deve porre rimedio, anche per assenza di alternative: o ci pensiamo noi, o nessun altro potrà farlo. Celebrare la Giornata Mondiale delle Tartarughe è un modo per dire basta a queste ingiustizie e per dare voce a questi animali, cercando per quanto possibile di proteggerli e aiutarli.

Mercoledì 24 maggio: la “Giornata Europea dei Parchi” conclude questo percorso invitando alla riscoperta dei parchi italiani, dei sentieri e delle meraviglie che questi posto incontaminati possono offrire. La Giornata Europea dei Parchi si festeggia ogni anno il 24 maggio per iniziativa della Federazione Europea dei Parchi (EUROPARC) e ricorda il giorno in cui, nel 1909, venne istituito in Svezia il primo parco nazionale in Europa.
Costruire sulle nostre radici” è lo slogan della Giornata Europea dei Parchi 2023, un invito alle Aree Protette ad esplorare l’idea e il valore del patrimonio naturale che esse proteggono, ma anche il patrimonio della propria organizzazione, fatta di esperienze, competenze e buone pratiche per la tutela della biodiversità e del territorio.
Le aree naturali protette sono in prima linea per la difesa della biodiversità, ma offrono un importante contributo anche per la tutela del territorio e nel contrasto ai mutamenti climatici, senza trascurare le enormi potenzialità che queste aree possono offrire anche in termini di economia sostenibile: i 24 parchi nazionali italiani e le 29 Aree marine protette omogeneamente dislocate su tutto il territorio nazionale, che ricoprono circa 228 mila ettari di mare e circa 700 chilometri di costa, sono scrigni di biodiversità rappresentando un “modello integrato di sviluppo” che, seppure ancora implementabile, costituisce già l’esempio tangibile di “buone pratiche”, motore primario per il conseguimento di benessere sociale e di opportunità di sviluppo locale durevole e sostenibile.


Fonti e approfondimenti:

MASE 1

MASE 2

IdroLIFE

Regioni e Ambiente su Natura 2000

Regioni e Ambiente su Biodiversità

ISPRA Ambiente su Biodiversità

ONU Italia

Legambiente

3Bee Blog

Etica Sgr

World Turtle Day

Wise Society

ISPRA Ambiente su Giornata dei Parchi

Parks.it

Federparchi


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