La chiesa della Confraternita della SS. Trinità
Tra il 1716 e il 1734 venne ricostruita la chiesa della SS. Trinità, esistente almeno da prima del 1587. Al culmine di una gradinata l’edificio presenta una austera facciata divisa in tre parti scandita verticalmente da paraste e controparaste di ordine tuscanico, poste su alti piedistalli a inquadrare alti piedistalli a inquadrare tre portali (sormontati da timpani triangolari i laterali e curvo il centrale) e conclusa, al di sopra di una trabeazione risalente in corrispondenza delle paraste, da un frontone centrale triangolare.
L’edificio è in stile barocco a pianta centrale, coperta da una cupola inserita in un tiburio ottagonale coronato da lanterna e, dal suo interno, è interessante l’altare maggiore e l’apparato decorativo.
L’altare maggiore è opera in marmo commesso di Nicodemo Mancini da Pescocostanzo eseguita nel 1750; i due altari laterali, come la decorazione dei parapetti dei coretti rivelano invece la mano di uno stuccatore lombardo. Gli affreschi sono opera del 1732 del pittore Giambattista Gamba da Chieti, eccezione dei dipinti a encausto della cupola opera del 1920 di P. Colombo Cordeschi da Lucoli.
L’accenno alla decorazione scultorea della facciata della Santissima trinità rimanda a una tradizione artigiana a Popoli viva per secoli: è citato un Antonio Sonsini “milanese stuccatore”.
Fonte: Popoli città d’arte e natura della Carsa Edizioni
Autori: Federico Palmerini, Andrea De Melis
Progetto: alternanza scuola-lavoro con l’istituto “Amedeo di Savoia” di Popoli